Decreto crescita 2019: ecco cosa cambia per il Patent Box

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Patent Box 2021 2022

Decreto crescita 2019: ecco cosa cambia per il Patent Box

Sono state semplificate le procedure di accesso al Patent Box, grazie alle misure introdotte dal Decreto Crescita.

Il Patent Box è uno degli strumenti agevolativi del Piano Nazionale Impresa 4.0, introdotto con la Legge di Stabilità 2015. La misura prevede un regime di tassazione agevolata, con parziale esenzione su IRES e IRAP, per i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali. Con le modifiche introdotte dal Decreto Crescita, le imprese che vorranno usufruire del regime agevolativo o che hanno in corso procedure di ruling con l’Agenzia delle Entrate, potranno optare per l’autodeterminazione dell’agevolazione con modalità di calcolo standardizzate.

La nuova modalità riduce i costi di compliance – per contribuenti e Amministrazione Finanziaria – e i tempi di attesa, poiché permette di usufruire dell’agevolazione direttamente in dichiarazione per beneficiarne nell’arco temporale di 3 anni. Il confronto con l’Agenzia delle Entrate è quindi rimandato ad una fase successiva.

Cosa sono i “Patent Box”

L’agevolazione prevede la detassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili (know-how).

Tali redditi non concorrono alla formazione del reddito complessivo per il 50% del relativo ammontare; la detassazione è ridotta al 30% per il periodo d’imposta 2015 e al 40% per il periodo d’imposta 2016, mentre solo dal 2017 in poi tale detassazione è tornata a regime nella misura del 50%.

Chi ha intenzione di accedere all’agevolazione fiscale, deve investire in attività di ricerca e sviluppo finalizzata alla produzione dei beni immateriali in Italia, come condizione obbligatoria.

Chi può beneficiare del Patent Box

Possono usufruire dei Patent Box i titolari di reddito d’impresa delle seguenti forme giuridiche:

  • Ditte individuali;
  • Società di persone (S.a.s., S.n.c.), Società di capitali (S.p.a., S.r.l., ecc.), residenti in Italia;
  • Società di mutua assicurazione e società cooperative, che siano residenti in Italia;
  • Enti pubblici e privati commerciali, residenti in Italia;
  • Enti non commerciali (solo per quanto riguarda il reddito di impresa);
  • Società o enti non residenti, ma con organizzazione stabile in Italia (solamente se c’è scambio di informazioni e in presenza di un accordo contro la doppia imposizione fiscale).

Le dimensioni dell’azienda, la sua forma giuridica o l’entità del suo fatturato, non sono fattori che condizionano l’applicazione del Patent Box.

Dall’agevolazione sono escluse le società o aziende fallite, in liquidazione coatta o soggette alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Anche i lavoratori autonomi e coloro che determinano il reddito secondo un regime forfettario, sono esclusi dall’agevolazione.

Nuove modalità di accesso previste dal Decreto Crescita 2019

I soggetti titolari del reddito di impresa possono dichiarare il reddito agevolabile, indicando le informazioni necessarie in una idonea documentazione atta a supportare il calcolo “autodeterminante”. Coloro che esercitano tale opzione ripartiscono la variazione in diminuzione di tre quote annuali di pari importo, che dovranno indicare nella dichiarazione dei redditi e dell’IRAP, relativa al periodo di imposta in cui viene esercitato il beneficio e nei due periodi d’imposta successivi. La nuova procedura si applica a decorrere dal periodo d’imposta 2019 e la procedura “ordinaria” rimane comunque attivabile.

Al fine di evitare fruizioni indebite, sono previsti degli efficaci sistemi di controllo e sanzioni nel caso si verifichino comportamenti irregolari.

La modalità alternativa può essere adottata anche dai contribuenti che hanno già attivato la procedura per concludere un accordo con l’Agenzia delle a condizione però che detto accordo non sia stato ancora concluso, previa apposita comunicazione all’Agenzia dell’espressa volontà di rinunciare all’accordo.

Vuoi conoscere le altre novità introdotte dal Decreto Crescita? Leggi anche l’articolo “Gli incentivi alle imprese previsti dal Decreto Crescita 2019

 

 

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